Come tirerei fuori la Concordia

di Luigi Perrella


Per "rimettere a galla" la nave Concordia è necessario sostituire l'acqua che l'ha invasa con aria.

L'aria (che è una miscela di gas) ha la caratteristica propria dei gas di assumere la forma del recipiente che la contiene, in altre parole o la si chiude in una contenitore a tenuta ermetica o essa si disperde nell'atmosfera che ne diviene il contenitore ultimo.

Di qui la difficoltà di sostituire l'acqua che ha invaso la Concordia con aria.
Sarebbe necessario sigillare ogni piccolissima apertura degli ambienti da riempire, pena la dispersione dell'aria nell'atmosfera e l'inutilità del tentativo.
"Ogni piccolissima apertura" perché le molecole che compongono l'aria sono piccolissime, atomiche, e si intrufolano dappertutto.

Se l'aria fosse composta da molecole più grandi sarebbe più facile contenerla, ma unità elementari di aria con simili caratteristiche esistono già o si possono costruire: per esempio:

palline da ping pong.

Una pallina da ping pong altro non è che una quantità di aria chiusa in una pelle sottile, leggera e con notevole resistenza meccanica.

La mia idea è di assumere la pallina da ping pong come unità elementare d'aria con cui riempire la Concordia.

Se dovessimo riempire con palline da ping pong un contenitore immerso non sarebbe necessario sigillare il contenitore, anzi: sott'acqua è possibile riempire di palline anche una gabbia o una rete, l'importante è che le maglie siano di una dimensione minore di quella delle palline.

Se mettiamo in acqua una gabbia di ferro vuota, essa affonda.





Se immettiamo, con un mezzo idoneo, palline da ping pong da una apertura praticata nella parte bassa della gabbia succederà che le palline andranno velocemente a posizionarsi contro la parete superiore della gabbia occupando lo spazio (non al 100%) che prima era dell'acqua.
Ne segue che l'acqua viene espulsa dalla gabbia e sostituita da bolle d'aria (le palline) fino a quando la spinta dell'aria (data dalla somma delle spinte di tutte le palline) sarà più grande del peso della gabbia e la farà quindi emergere.


Allora suggerisco la seguente strategia:

  1. Si allestisce una macchina (M) in grado di trasferire una grande quantità di palline da ping pong (ppp) dal ponte di una nave appoggio alla quota necessaria (profondità) relativamente alla parte più immersa della nave Concordia.

  2. Il trasferimento (T) potrà essere eseguito trascinando le palline (ppp) con un fluido che potrebbe essere aria o acqua, per esempio pompando acqua di mare (A) in un tubo (V) ed immettendo nel tubo stesso le palline.






  1. In prossimità della linea di chiglia si praticano, nel numero necessario, dei fori (F) del diametro dei tubi di trasferimento delle palline.

  2. Si chiudono con reti e/o lamiere le aperture e le falle presenti nello scafo sotto il ponte di coperta, sia nell'opera viva che nell'opera morta.

  3. Si separano i due semiscafi di sinistra e di destra con una paratia di contenimento (Pc) fatta in lamiera o con una rete metallica a maglia fitta.

  4. Si pompano dentro lo scafo le palline da ping pong (ppp).






Succederà che le palline andranno ad accumularsi contro il ponte di coperta e la paratia di contenimento e comunque riempiranno gli spazi che saranno stati ritenuti utili allo scopo.
L'acqua verrà espulsa verso il basso attraverso opportune aperture chiuse con reti.
La spinta verso l'alto generata dalle palline da ping pong sarà data dalla differenza di peso specifico tra acqua e palline immerse nell'acqua.

Si generano così le forze Fd e Fs (forze a dritta e forze a sinistra) che sono modulabili attraverso la maggiore o minore immissione di palline.
Le forze a dritta dovranno essere maggiori delle forze a sinistra per generare un momento destrorso raddrizzante.
Le palline immerse nel semiscafo di sinistra spingono verso l'alto le palline sopra di loro fino a riempire il semiscafo ma le palline emerse non generano spinta.

(destra e sinistra secondo la nave e quindi al contrario di quanto in figura)

La nave, ad un certo punto, tenderà a muoversi riacquistando qualità di galleggiamento.

Questo momento sarà critico perché sarà necessario aiutare la nave a raddrizzarsi e a non coricarsi su un fianco. Questo aiuto potrà essere ottenuto distribuendo nel modo opportuno le palline, in numero maggiore nel lato immerso in modo da farlo riemergere per primo e da generare una coppia raddrizzante.

Man mano che la nave acquista galleggiamento e la parte immersa riemerge, l'acqua presente nelle sovrastrutture esce da porte e finestre per ricadere in mare.

Si ottiene così l'azione combinata della espulsione dell'acqua dallo scafo e dell'alleggerimento della nave in conseguenza della fuoriuscita dell'acqua dai ponti superiori.





La posizione 1 è quella attuale.
I due semiscafi vengono riempiti di palline fino ad ottenere una coppia raddrizzante
La nave va verso la posizione 2: l'acqua presente nelle strutture dei ponti superiori esce da porte e finestre e ricade in mare alleggerendo la nave; le palline si ridistribuiscono mantenendo un orientamenti parallelo alla superficie del mare; si immettono palline nei due semiscafi per equilibrare il momento raddrizzante.
Nella posizione 3 la nave è riemersa, i ponti si sono svuotati di tutta l'acqua, i due semiscafi sono riempiti in egual modo di palline e il momento di rollio è nullo.


FINE
Grazie per l'attenzione



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